sabato 25 luglio 2009

L'influenza A, la Repubblica ed una esercitazione

Non ci crederete, ma la Republica mi ha risposto.
Poche ore dopo il mio post, mi è arrivata una gentilissima e-mail con le ragioni del quotidiano.
Visto che sta per esser approvata una legge che ci obbliga a pubblicare le smentite senza commento (ma non obbliga gli amici a non commentare il blog di rettifica), chiedo scusa a Repubblica e e mi esercito a pubblicare integralmente la risposta:
"Ecco le fonti sul dossier dell'influenza, non sono proprio "sconosciute"...
in basso ho messo i link per controllare
1 - Centers for disease control, l'organismo che negli Usa sta seguendo la pandemia: conferma che i sintomi gastrointestinali sono tipici della nuova influenza:
What are the signs and symptoms of this virus in people?
The symptoms of novel H1N1 flu virus in people are similar to the symptoms of seasonal flu and include fever, cough, sore throat, runny or stuffy nose, body aches, headache, chills and fatigue. A significant number of people who have been infected with this virus also have reported diarrhea and vomiting. Also, like seasonal flu, severe illnesses and death has occurred as a result of illness associated with this virus. (http://www.cdc.gov/h1n1flu/qa.htm#b )

2 - European centers for disease control, l'equivalente europeo: spiega che i sintomi gastrointestinali distinguono la nuova influenza da quella invernale:
Q3. What are the symptoms of influenza A(H1N1)v?
Symptoms of influenza A(H1N1) in humans are usually similar to regular human seasonal influenza symptoms:
• Fever
• Respiratory symptoms such as cough or runny nose
• Sore throat
Possibly other symptoms such as
– Body aches (particularly muscle pain)
– Headache
– Chills
– Fatigue
Vomiting or diarrhoea (not typical for influenza but reported by some of the recent cases of the new influenza).
In some cases, severe complications could occur even in normally healthy persons who become infected with the virus.
http://www.ecdc.europa.eu/en/Health%5Ftopics/novel%5Finfluenza%5Fvirus/2009%5FOutbreak/"

L'influenza e i giornali

Gentile Direttore di "la Repubblica",
Nel numero odierno del quotidiano da lei diretto è pubblicato un "dossier" sulla influenza A. Nella parte relativa ai sintomi è testualmente riportato: "Rispetto ai sintomi normali dell'influenza (spossatezza, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi, mal di testa) l'influenza pandemica [?] si presenta con forti disturbi all'apparato gastrointestinale".
Evidentemente il suo giornalista possiede fonti sconosciute ai più.
Anche l'OMS ignora che l'influenza A, a differenza delle normali influenze, porti di per sè forti disturbi gastrointestinali. Come vede qui sotto:

http://www.who.int/csr/disease/swineflu/frequently_asked_questions/what/en/index.html

How do I know if I have influenza A(H1N1)?

You will not be able to tell the difference between seasonal flu and influenza A(H1N1) without medical help. Typical symptoms to watch for are similar to seasonal viruses and include fever, cough, headache, body aches, sore throat and runny nose. Only your medical practitioner and local health authority can confirm a case of influenza A(H1N1).


Andando, poi alla sezione dei sintomi, sempre l'OMS afferma:

http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/h1n1_situation_20090724/en/index.html

What are the signs and symptoms of infection?

Signs of influenza A(H1N1) are flu-like, including fever, cough, headache, muscle and joint pain, sore throat and runny nose, and sometimes vomiting and diarrhoea.


Quindi "talvolta" l'influenza A porta vomito e diarrea.

Vede, Direttore, la libertà di stampa è fondamentale, ma fra la frase dell'articolo "a differenza dell'influenza stagionale.... forti disturbi" e il "talvolta" dell'OMS passa una bella differenza, quasi un procurato allarme. Si immagina quante persone correranno in ospedale per un mal di pancia?

Per favore, cerchiamo di evitare gli inutili allarmismi. Lo sa che in Italia (soli 39 casi e zero morti) nelle farmacie il tamiflu è introvabile? Per favore, ci pensi due volte quando autorizza un titolo come quello di oggi "L'OMS: l'influenza contagerà il pianeta"

martedì 21 luglio 2009

Obbligo di rettifica nei blog

Ho paura che, nonostante il silenzio del 14 luglio, fra un po' anche ai blog si applicherà l'articolo 8 della legge sulla stampa. Saremo obbligati a pubblicare le smentite e rettifiche richieste.
Purtroppo bisogna accettare la realtà.
Anzi, superarla.
Per parte mia, faccio le mie scuse preventive a chi si sentirà offeso dai miei post e, anzi, le faccio in video e audio. Per favore, perdonatemi per quello che scrivo, non è colpa mia
.
.

domenica 19 luglio 2009

Brunetta, Sacconi e le pensioni

Ci risiamo. Quando, tanti anni fa, entrai nella grande famiglia degli impiegati statali, questi potevano andare in pensione con una anzianità di 19 anni, sei mesi e un giorno di anzianità contributiva.
Oggi è diverso. Con il groviglio di età anagrafica, anzianità contributiva e di "finestre" l'età per poter godere di una pensione si sposta di molto in avanti. Puo' esser giusto. Se una volta - vedi l'incipit di "lo smemorato di Collegno" a 40 anni si era anziani, oggi l'aspettativa di vita attiva si è di molto allungata. Pagare contributi per 35/40 anni e avere la pensione per altri 30 puo' esser molto gravoso per le casse dello Stato. Ed ecco che viene annuciato che di qui a qualche anno la possibilità di chiedere il collocamento a riposa potrà slittare in avanti secondo l'aspettativa di vita. Ragionamento coerente.
Ma nello stesso Governo, specialmente per il settore pubblico, c'è un atteggiamento contrario.
I dipendenti pubblici con 40 anni di servizio, e, ora di contributi, possono a discrezione delle Amministrazioni esser messi a riposo indipendentemente dall'età anagrafica.
E non è tutto. Con il consenso dell'Amministrazione, i dipendenti pubblici con 35 anni di contributi possono chiedere di esser messi a riposo percependo il 50% della pensione (il 70% se prestano attività di volontariato) ma con la certezza che, dopo altri 5 anni, potranno percepire il 100% del trattamento pensionistico.
Ma allora, mettetevi d'accordo. Si deve andare in pensione più tardi per far risparmiare lo Stato o più presto per creare nuovi posti di lavoro?

sabato 18 luglio 2009

sostenitori di Bersani e di Franceschini

Ho letto questo post di Francesco Costa sulla "convergenza di vedute" fra i sostenitori di Franceschini e quelli di Bersani.
Da non credere.........

venerdì 17 luglio 2009

La Casta (non Letizia, nè la Susanna)

Si è sempre detto che esser eletto (ora, nominato) parlamentare é un bel colpo che ti svolta la vita anche quando il mandato finisce. Vedi ad esempio la pensione garantita la cui data di inizio non fugge in avanti con scalini, scaloni, finestre ed, ora, aspettativa di vita.
Ma la Casta è sempre la Casta. Trasversale ed ingorda. Ora gli ex-parlamentari protestano perché, poverini, gli tolgono qualche piccolo privilegio.
Mi viene la nausea a commentare, ma questa è l'Italia, altro che repubblica delle banane.
Potete leggere meglio e più diffusamente qui
Saverio

mercoledì 15 luglio 2009

Mediterraneo

Aiuto!!!
Ho appena (ri)visto Mediterraneo.
Che voglia di scappare.
Non so se si sta bene in Italia.
Almeno non potranno dire che sono loro complice.

martedì 14 luglio 2009

14 luglio e la bastiglia

Oggi i blogger hanno dichiarato un giorno di silenzio per protestare contro il Disegno di legge che potrebbe limitare la libertà di espressione.
Oggi è il 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia. Una data di libertà.
E in questo giorno non posso tacere.

lunedì 13 luglio 2009

Rodotà e il dovere della chiarezza

Stefano Rodotà è una delle menti più lucide del panorama politico italiano:
bello il suo articolo che trovate qui:

E lancia anche una nota di speranza:
"E' così emersa, inaspettatamente, la forza d'una opinione pubblica che si pensava ormai indifferente o addirittura dissolta, incapace di avere reazioni politicamente significative"

Beppe Grillo e il PD

Sto leggendo i commenti all'intenzione di Grillo di candidarsi.
Si va dal pacato entusiasmo alla richiesta di impedirne l'iscrizione al PD.
Penso che già domani dirà che è stata una provocazione. Difficilmente Grillo si sottoporrà ad una conta.
Ma anche se fosse vero? Impedirgli l'iscrizione mi sembra ancora peggio e ridicolo.
Si va ad una conta e dopo ognuno saprà quanto vale.
So che ciò fa paura ai Signori delle Tessere, quelli che già se ne sono accaparrate decine di migliaia.
Ma il "peso" si vedrà alle primarie.
Come Beppe, personalmente preferisco Englaro.
Io voterò per Marino, voi liberi di scegliere.

domenica 12 luglio 2009

Ancora su Marino e la questione morale

Mi ha stupito la quantità di critiche che si è abbattuta su Marino dopo il suo intervento in favore di una maggiore attenzione sulla scelta dei coordinatori dei circoli PD.
In effetti una critica spropositata su una affermazione di indubbio buon senso.
Tutti, prorio tutti i maggiorenti del PD che sparano ad alzo zero? Mi par strano.
Ho paura che dietro ci sia ben altro.
Vi ricordate non più di na settimana fa l'intervista a Repubblica dell'unica vincitrice del PD alle ultime europee, la Serracchiani?
Ad un certo punto la Serracchiani definì "simpatico" Franceschini. Apriti cielo. Tutto il big del PD a sparare a zero contro la povera Debora, l'unica winner del partito. Dava fastidio, è chiaro.
La Serracchiani ha capito e subito è rientrata nei ranghi, conformandosi al partito e sostenendo uno dei candidati da questo scelto.
Ho paura, ripeto, che questo spiegar di forze contro una dichiarazione di Marino abbia lo stesso scopo. "Attenzione, hai varcato i limiti dell'ortodossia. Stai attento che possiamo distruggerti quando vogliamo".
Ripeto:
  1. L'affermazione di Marino su una maggior attenzione alla scelta di chi deve guidare altre persone nei corcoli mi trova pienamente d'accordo.
  2. l'attacco a Marino mi sembra pretestuoso e volto solo ad intimidirlo
  3. per me è l'ultima chance. Se vince il partito apparato non vado più a votare. Appena posso emigro.

sabato 11 luglio 2009

Marino e la questione morale

Leggo sul web che Marino si è domandato se sia meglio procedere con più attenzione alla scelta dei coordinatori dei circoli, visto che la persona sopettata di essere il violentatore seriale di Roma - coordinatorde di circolo PD - era già stato condannato per tentata violenza sessuale.
Apriti cielo, critiche pesanti dalla Bindi a Franceschini ed anche in blog favorevoli a Marino!.
Non mi sembra che una maggiore attenzione nella scelta di chi ha il compito di guidare politicamente altre persone guasti e condivido la scelta di Marino di chiedere un certificato penale a chi si unisce a lui.
Fareste voi andare vostra figlia a riunioni condotte da uno che è stato condannato per tentata violenza sessuale?

Mi fanno paura i cacciatori di tessere.

venerdì 10 luglio 2009

Colf e badanti, ma non solo

Se io fossi uno straniero in cerca di lavoro in Italia, voterei Lega.
Sì, perché, ad onta dei fieri proclami antiimmigrati, la Lega, e soprattutto Maroni, sono gli artefici delle più ampie sanatorie italiane.
Dopo aver criticato assai qualla di Prodi del 1998, la Lega, dopo l'approvazione della cd. Bossi-Fini, promosse nel 2002 la più ampia sanatoria mai vista in Italia, circa 700.000 stranieri sanati (ops, emersi).
Dopo l'introduzione del reato di immigrazione clandestina e di permanenza clandestina, alla Lega si son resi conto di non poter iniziare 500.000 nuovi processi (a tale cifra sono stimati gli irregolari) visto che il nuovo reato, ancorchè irretroattivo, colpisce tutti coloro che permangono irregolarmente sul territorio italiano, quindi, da domani, TUTTI.
Ops, e come si fa con le aziende che dovranno rinunciare agli stranieri clandestini che non possono protestare per la paga che va e che viene?
Allora, soccorre l'anima cattolica ed assistenziale dello Stato.
Il Ministro del welfare, che dovrebbe garantire (ma non puo') il welfare dei tanti vecchietti italiani implora Maroni, in nome della carità cristiana, di preservare dal peccato (ops, dal reato) chi amorevolmente si occupa, invece delle ASL, della vecchiaia dei nostri padri e/o dei nostri nonni.
A Maroni spunta una lacrima ed acconsente. Con 500 euro di una tantum di contributi pregressi il/la badante che diuturnamente si occupa di pannoloni ed enfisemi potrà esser messa in regola.
L'INPS gongola e stappa champagne.
Ma anche le imprese. Ad onta dei proclami che solo chi si occupa dei servizi alla persona potrà godere dei benefici della sanatoria, tutti gli immigrati potranno farlo.
Non conosco la disposizione di legge che uscirà, ma conosco molto bene quelle che l'hanno preceduta.
Ogni singolo datore di lavoro non potrà regolarizzare più di due addetti alla persona e di una colf. Quindi tre persone. Fra i responsabili di ogni azienda si rinverranno almeno 4/5 persone con un anziano a carico e con problemi di colf. Quindi, per ogni azienda 15 richieste (vedi art. 18 statuto dei lavoratori).
In Italia non è possibile costringere un lavoratore a permanere per un certo tempo in una data categoria contrattuale ed è stata prassi comune nelle sanatorie precedenti concedere sei mesi per trovarsi un nuovo datore di lavoro allo straneriero il cui richiedente fosse morto o avesse cambiato idea nelle (lunghe) more del procedimento di sanatoria.
Facciamo una scommessa.
Ci saranno circa 600.000 richieste per sanare pregresse posizioni d colf e badanti. Ad un anno dalla richiesta, di queste 600.000 persone, solo 50.000 saranno "rimaste" (sì, fra virgolette) a far le badanti. Il resto sarà in fabbrica.
Sembra assurdo, ma è necessario.
E' necessario in Uno strano Paese dove non esiste alcuna possibilità di ingresso regolare. Dove i decreti flussi sono solo un escamotage per sanare posizioni pregresse.
tarieri, votate Lega. Quando la Lega è al governo, la sanatoria è assicurata.

Ilvo Diamanti e le procedure del PD

Ilvo Diamanti, nella sua rubrica BUSSOLE su Repubblica.it fa un'analisi impietosa delle procedure che porteranno alla nomina/elezione del nuovo Segretario del PD.
La trovate qui.



Laicità? Ma guarda un po'

Ma guarda un po'?!?
Negli ultimi giorni tutti i maggiorenti del PD stanno facendo a gara a mostrarsi campioni e fautori della laicità! Fassino, Marini, Franceschini....
E' diventata di moda la laicità. O qualcuno comincia a d aver paura di Marino?

giovedì 9 luglio 2009

G8 e terremoto

Ho visto le immagini del G8.
Sono veramente felice che le popolazioni colpite dal terremoto siano ancora sotto gli occhi dei riflettori. Spero che serva per non dimenticare le 235 vittime, per non dimenticare i senza tetto e, perché no, per convogliare più finanziamenti per la ricostruzione. Location di film, monumenti distrutti adottati dai Grandi Paesi non sono cose da poco. Spero ancora che tutto questa esposizione mediatica serva per tornare alla normalità al più presto.
Rivolgo, comunque, in questo momento, un reverente pensiero alle vittime di altri terremoti che, forse, almeno da noi, hanno avuto meno notorietà:
  1. Tangshan, Cina (1976) - 255.000 morti
  2. Sumatra settentrionale (2004) - 228.000 morti
  3. Haiyuan, Cina (1920) - 200.000 morti
  4. Kanto,Giappone (1923) - 143.000 morti
  5. Ashgabat, Turkmenistan (1948) - 110.000 morti
  6. Sichuan orientale, Cina (2008) - 88.000 morti
  7. Muzzarrafad, Pakistan (2005) - 86.000 morti
  8. Messina, Italia (1908) - 72.000 morti
  9. Chimbote, Perù (1970) - 70.000 morti
  10. Reggio Calabria, Italia (1908) - 48.000 morti
  11. Iran occidentale (1990) - 45.000 morti
  12. Gulang, Cina (1927) - 41.000 morti
  13. Avezzano, Italia (1915) - 33.000 morti
  14. Erzincan, Turchia (1939) - 33.000 morti
  15. Bam, Iran (2003) - 31.000 morti
  16. Quetta, Pakistan (1935) - 30.000 morti
  17. Chillan, Cile (1939) - 28.000 morti
  18. Spitak, Armenia (1988) - 25.000 morti
  19. Guatemala (1976) - 23.000 morti
  20. Gujarat, India (2001) - 20.000 morti
  21. Cina (1974) - 20.000 morti
  22. Kangra, India (1905) - 19.000 morti
  23. Karamursel/Golyaka, Turchia (1999) - 17.000 morti
  24. Tabas, Iran (1978) - 15.000 morti
  25. Agadir, Marocco (1960) - 15.000 morti
  26. Qazvin, Iran (1962) - 12.500 morti
  27. Qaratog, Tajikistan (1907) - 12.000 morti
  28. Khait, Tajikistan (1949) - 12.000 morti
  29. Bihar, India-Nepal (1934) - 11.000 morti
  30. Fuyun, Xinjiang (Sinkiang), Cina (1931) - 10.000 morti
  31. Tonghai, Yunnan, Cina (1970) - 10.000 morti
  32. Dasht-e Bayaz, Iran (1968) - 10.000 morti
(dati da WIkipedia)

Di Pietro e la sindrome del santo salvatore

Oggi, sulla Global Edition del New York Times, Antonio Di Pietro ha pubblicato una intera pagina a pagamento per "urlare" alla comunità internazionale lo scandalo del lodo Alfano.
Ancora un attacco della sindrome del santo salvatore. Aiuto, Aiuto, veniteci a salvare. Come se i potenti del mondo si dessero pena di ristabilire la democrazia in un altro Paese. Dopo tutto quello che c' è stato in Iran, dal G8 è uscita solo la parola "deplorazione".
Anche il grande Obama, prodigo di elogi, nella sua visita al Quirinale, alla "integrità" di Napolitano, ha smentito con forza le accuse mosse alla leadership italiana del G8.
Come noi, del resto. A parole deploriamo la mancanza di dirtti umani in Cina, ma abbiam fatto la coda a firmare contratti con gli industriali al seguito del leader cinese.
E' inutile aspettare aiuti dall'esterno. Non si tratta di lavare i panni sporchi in famiglia, ma di prendere atto dell'inutilità di certe azioni che, anzi, mostrano tutta la debolezza di chi le intraprende.
Se un Governo non ci piace, l'unica strada è la mobilitazione interna e sconfiggerlo alle elezioni.
Significa anche armarsi di santa pazienza e spiegare, senza slogan, agli italiani usi solo a filtrare la realtà nazionale con la TV, quello che succede realmente.
Tanto Obama, Sarkozy e la Merkel non votano in Italia.

mercoledì 8 luglio 2009

Un soffio di internazionalità

Ho appena ascoltato le dichiarazione del Presidente Napolitano e del Presidente Obama rese alla stampa al Quirinale.
Quello che mi ha stupito sono state le parole di sincera ammirazione di Obama per il nostro Presidente.
Ascoltate in inglese, senza traduzione, le lodi di Obama sono apparse sincere e sentite. "Sapevo - ha detto - del grandissimo consenso che riscuote il Presidente Napolitano fra gli italiani per la sua statura politica, per la sua cultura, per la sua storia. Dopo l'incontro posso confermare non solo quanto ciò sia vero, ma va oltre ogni mia immaginazione".
Ma c'è di più. Oltre a quelli consueti sulla cultura, sullo spirito, sulla levatura morale, Obama ha usato due volte una parola non molto consueta in diplomazia per descrivere un leader politico: integrity (dal Ragazzini: integrità morale, onestà)
Ce ne è bisogno in Italia.
il testo del discorso di Obama è qui: http://www.whitehouse.gov/the_press_office/REMARKS-BY-PRESIDENT-OBAMA-AND-PRESIDENT-NAPOLITANO-OF-ITALY-AFTER-BILATERAL-MEETING/

martedì 7 luglio 2009

Sogno o son desto?

Che guaio la politica. Una volta era tutto più semplice. C'era la destra fascista, il centro democristiano con i suoi cespuglietti, il Partito Comunista dei grandi ideali e dal ferreo apparato, il Partito Socialista che italianamente ondeggiava dall'uno all'altro.
La destra era fuori, il PCI un passettino dentro, la DC governava tramite la Segreteria. Il Governo non aveva un grande ruolo, tranne il cd. sottogoverno, anzi se c'era qualche discussione sui "turni" da ministro, si faceva un governo balneare e si andava in vacanza. Il Quirinale, allora, era abbastanza organico al governo e faceva poche storie.
Il quadro , fortunatamente, è cambiato. Abbiamo due schieramenti, anche se compositi, che si alternano al governo e il Quirinale è arbitro imparziale.
Ma.... ma c'è qualcosa che non va.
Una volta esistevano le idee. Attorno a queste idee i partiti raccoglievano il consenso degli elettori (sì, c'erano altri metodi, ma lasciamo perdere le patologie).
Oggi è diverso. Viene prima il consenso e poi, questo consenso serve ad imporre le proprie idee.
Ma come raccogliere il consenso?
Pachi di pasta? Promesse di lavoro? una scarpa destra ora e la sinistra ad elezione avvenuta?
No. Ci vuole qualcosa che raggiunga tutti e la parte emozionale di ognuno.
Ci vuole un sogno! "I've a dream!" disse un tizio tanti anni fa che conquistò le masse.
Purtroppo i ragionamenti non vanno più. La gente non vuol fare la fatica di pensare. Vuole sognare.
Se si guarda al panorama politico italiano i vincitori sono quelli che hanno promesso sogni, anche senza realizzarne neppure uno, basta che il sogno sia talmente generico da non poter essere esattamente definito e continuabile a sognare anche in presenza di evidenti segni contrari.
Berlusconi aveva promesso ricchezza per tutti e meno tasse per tutti. Nisba, sogni non realizzati, ma gli italiani ci credono ancora, pure i pensionati ed il reddito fisso, quelli che evadere non possono.
La Lega aveva promesso il federalismo e sicurezza. Nisba, sogni non realizzati. Il federalismo fiscale è uno scatolone vuoto, pieno di buoni principi, che potrebbe esser riempito di tutto e del contrario di tutto. IL Disegno di legge Sicurezza, più che sicurezza produrrà burocrazia e non è altro che un pugno sul tavolo, che fa il botto , ma non fa danni. Eppure, nonostante il quotidiano stupro e la quotidiana rissa, la gente sogna ancora.
Di Pietro aveva promesso moralità e difesa dei valori. A parte la non chiara gestione dele carte valori all'interno della sua stessa casa e i suoi reiterati attacchi al Presidente della Repubblica, non molto ha realizzato tranne il famoso detto di Bartali "E' tutto sbagliato, è tutto da rifare". Eppure ha raddoppiato i voti.
Il PD si arrovella per togliere il velo davanti agli occhi degli italiani, si arrabatta con cifre e tabelle per dimostrare che le promesse fatte dal PDL non potranno essere mantenute. Non tira fuori una cifra che non possa esser dimostrata e perde. Perde rovinosamente.
D'altra parte i sogni premiano anche dall'altra parte dell'oceano. Mai e poi mai un afroamericano negli States avrebbe potuto vincere se non promettendo un sogno. "I've a dream!" ha detto lo scorso anno e ha conquistato le masse. Appunto.
Non è bello. Lo so, non è per niente bello, per chi è abituato a lavorare sulle proprie idee e cercare di spiegare che, anche se alcuni immigrati delinquono, spesso sono obbligati a farlo dal complicatissimo obbrobbrio di leggi in materia. oppure illustrare agli elettori la curva del PIL che si vorrebbe incrociare con la curva delle aliquote.
Purtroppo la maggioranza degli elettori preferisce sognare altre curve e non sentirsi reponsabili dei pasticci normativi del parlamento.
Chi si vuol cimentare al governo del Paese (o dell'opposizione) dovrà fare i conti con quanto sopra.
Non dico che dovrà lanciare uno spot, ma un sogno sì. Un sogno che unisca e leghi insieme la gente.

lunedì 6 luglio 2009

Ancora sulla sindrome del Santo Salvatore

E' di questi giorni la notizia che "nuove scosse" minacciano il Governo. Sfiducia al Parlamento? Aumento del deficit? Leggi sbagliate? No! Nientepopodimeno che nuove foto "pruriginose" sui divertimenti intimi del nostro primo ministro.
Ma possibile mai che l'opposizione deve ricorrere a questi mezzi? Sperare in un fatto esterno, in una buccia di banana? In un santo che ti viene a salvare?
Queste sono le conseguenze di una politica dettata solo dall'essere contro.
Spero che chi si appresta a correre per divenire il leader del maggior partito di opposizione ne tenga conto.

sabato 4 luglio 2009

ancora sul PD

Stasera sono stato alla presentazione della candidatura di Ignazio Marino alla guida del Pd.
beh, finalmente qualcuno che non usa il condizionale. Che dice che la posizione di un Partito deve esser discussa, anche pesantemente al uso interno, con la base, e poi difesa fino in fondo, unitariamente.
Non è differenza da poco, visti i precedenti dove la posizione del PD su un dato argomento era molto simile alla posizione del Unione Europea in politica estera.
Mi piace.
In bocca al lupo

venerdì 3 luglio 2009

No, quei due ho paura che non vanno!

Non ho proprio nulla contro Franceschini e Bersani. Sono due ottime persone ed entrambi potrebbero ben incarnare il leader di un partito di centro-sinistra, con o senza trattino. Riconosco loro onestà intellettuale e bontà dei loro programmi.
Peccato che rappresentino esattamente ciò che ha portato il PD ad una percentuale risibile di consenso ed alla fuga degli elettori e dei simpatizzanti.
Purtroppo il PD soffre il peccato originale di essere un fritto misto non amalgamato. Su ogni argomento, su ogni decisione, bisogna pesare le parole come e più del manuale Cencelli. Mai una posizione chiara. Vedi la questione del testamento biologico, dei pacs, del referendum del mese scorso. Nelle dichiarazioni dei leader del PD mai che si trovasse un sì o un no. Sempre un forse.
Per questo ho paura che i pur bravi Franceschini e Bersani non possano tirar su il Partito.
Ci vuole una persona che non faccia parte del partito-apparato. Che abbia il coraggio delle proprie idee. Faccio un esempio: qualcuno che ci liberi dall'ossessione del residuo potere temporale della Chiesa (vedi libri di Augias) che nulla ha a che vedere con la religione. Qualcuno che ci dica che i vescovi cattolici tedeschi distibuiscono dei modelli per il testamento di fine vita con disposizioni che riguardano anche l'obiezione all'idratazione e al nutrimento. Vescovi cattolici di Santa Romana Chiesa.
Ma questo qualcuno avrà un ostacolo in più. Quello di superare il fuoco ad alzo zero che i maggiorenti del partito-apparato gli riserveranno, come hanno già riservato alla Serracchiani.

mercoledì 1 luglio 2009

Partito ed apparato

Come volevasi dimostrare.
Appena una persona premiata dagli elettori fa una dichiarazione di scelta di campo, subito l'apparato le si rivolge contro. Per paura.
Un volto nuovo (anche se solo per i media) ottiene un plebiscito dagli elettori e, come è giusto che sia, rende alla stampa dichiarazioni (forse non proprio del tutto felici) sul percorso che intende seguire.
Subito il vecchio apparato spara a zero, prendendo a pretesto solo un'affermazione (è simpatico!) e tralasciando tutto il resto.
Poi ci vengono a dire che il PD vuole cambiare.
Quando l'apparato è così forte ed uso a confrontarsi solo con se stesso, veramente appare come i due capponi di Renzo.
Quando nel PD si renderanno conto che gli elettori votano non solo un programma, ma anche un sogno? Obama e Berlusconi sono lì per dimostrarlo.