lunedì 29 novembre 2010

Chi paga quelle ragazze??? Una ipotesi

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In TV i commenti si sprecano: sono pagate dalla CIA, sono pagate dai comunisti, sono pagate da chi ha interesse a farle entrare nelle case del nostro Presidente del Consiglio.
Personalmente non ne so alcunché, ma avanzo una ipotesi mia.
Le ragazze che si sono autodefinite prostitute non sono certo quelle poveracce che battono per strada con il protettore che le picchia. Sono persone che volontariamente, sfruttando la loro avvenenza e la stupidità degli uomini, hanno scelto di tirar su soldi vendendo il loro corpo a caro prezzo.
Beh, se un venditore di cucine afferma in TV che il suo prodotto è apprezzato dal Capo del Governo, questo vale ben più di uno spot durante una partita di Champion League.
Autopromozione, insomma!!!!
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Gheddafi e i ricatti

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Gheddafi continua con i ricatti: o l'Europa gli dà 5 milioni o "un'altro continente invaderà l'Europa", ossia farà partire i migranti attualmente segregati in Libia.

Preferirei spenderi i 5 milioni per aiutare le popolazioni che fuggono la miseria a la guerra come dice l'OIM.

Ma possiamo stare buoni a subire gli umori di un dittatorello da strapazzo???? NOn mi pare che Gheddafi sia andato al potere in modo democratico. Lo so che non si può dire, non è politically correct, ma potrebbe anche finire in modo non democratico, O no?

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domenica 28 novembre 2010

Xenofobi?

In Svizzera, il referendum promosso dall'Unione di Centro ha modificato la Costituzione elvetica nel senso di prevedere l'espulsione dello straniero che sia reso colpevole di particolari gravi reati quali omicidi, rapine, traffico di esseri umani, stupri, altri reati violenti o che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni dell’assistenza sociale o di assicurazioni sociali. Da quanto ho sentito da un TG l'espusione non è permanente.
Il Governo elvetico ha cercato di scongiurere l'esito positivo del referendum per la paura che la Svizzera sia additata come Paese xenofobo.
Beh, in Italia è molto peggio. L'articolo 4 del Testo unico sull'immigrazione (D.L.vo 286/98 così come modificato dalla Bossi.Fini e da ulteriori modifiche volute dall'attuale governo si legge: 
"Non è ammesso in Italia lo straniero che non soddisfi tali requisiti o che sia considerato una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l'Italia abbia sottoscritto accordi per la soppressione dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione delle persone o che risulti condannato, anche a seguito di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per reati previsti dall'articolo 380, commi 1 e 2, del codice di procedura penale ovvero per reati inerenti gli stupefacenti, la libertà sessuale, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina verso l'Italia e dell'emigrazione clandestina dall'Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite. Lo straniero per il quale è richiesto". Ed, ovviamente, quando un immigrato commette uno di questi reati viene espulso
Ed i nostri ministri che si ostinano a dire che non siamo un paese xenofobo, visto che fra i reati descritti c'è anche il furto aggravato??

mercoledì 17 novembre 2010

Crisi e tempi. Disinformazione o ignoranza crassa?

E' quasi una settimana che i leader politici (ed anche i giornalisti) ci ammanniscono lezioni di fanta-costituzione.
Scioglimento di una sola Camera, elezioni a marzo, governo tecnico, impossibilità di sfiduciare il governo se un ramo del Parlamento ha appena dato la fiducia al governo stesso, scioglimento della Camera che non ha dato la fiducia al governo.
Non so se è disinformazione voluta o ignoranza crassa. Basta leggersi la Costituzione.

Articolo 94 : il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Quindi se una sola delle due Camere vota la sfiducia nei modi e nei tempi voluti dall'articolo 94 della Costituzione il Governo è in crisi e il Presidente del Consiglio deve rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato.
E qui si apre la fase che spetta al Capo dello Stato che, però, non può condurla a suo piacimento perché deve rispettare quanto previsto dalla Costituzione.
Gli scenari sono tre: reincarico al premier uscente, incarico ad un altro Presidente del Consiglio, scioglimento delle Camere.
Nessuno di questi scenari è obbligato o rimesso all'arbitrio di Napolitano. Le sue scelte devono esser dettate dall'unico obbiettivo di trovare un Governo che abbia la fiducia delle Camere; solo se ciò non può avvenire le Camere verranno sciolte. Le Camere e non solo una di esse e vi spiego perché.
La Costituzione pone il Parlamento al di sopra del Governo e su questo non ci piove, visto che è il Parlamento che, con la fiducia, fa vivere il Governo. La Costituzione, infatti, assegna alle Camere una durata precisa: cinque anni, ma non assegna alcuna durata prefissata al Governo che vive fino a che dura la fiducia accordatagli dalle Camere.
Quindi, in caso dissidio fra Camere e Governo, prevale il Parlamento. Muore il Governo e non il Parlamento.Ciò fa giustizia della peregrina ipotesi di sciogliere la Camera che ha sfiduciato il Governo: si sovvertirebbe la Costituzione punendo la Camera che, nell'ambito delle prerogative assegnatele dall'articolo 94 della Costituzione, ha revocato la fiducia al Governo e privilegianodo il Governo che tale fiducia non ha avuto.
Neppure è valida l'obiezione che, sciogliendo entrambe le Camere, si punirebbe la Camera che, invece, ha confemato la sua fiducia al Governo.
Lo scioglimento del Parlamento è l'ultima ratio del Presidente della Repubblica ed è utilizzata solo quando il Parlamento non è in grado di funzionare. E l'incapacità di esprimere la fiducia ad un qualsivoglia esecutivo è il simbolo principe dell'incapacità di funzionare.
Quindi lo scioglimento anche della Camera che ha confermato la fiducia al Governo prevale sull'incapacità dell'intero Parlamento, formato dalle due Camere, di esprimere la fiducia ad un qualsivoglia esecutivo.

Tradimento del mandato elettorale ricevuto dal popolo sovrano. Questa espressione è stata usata per giustificare l'automatico ricorso alle urne in caso di caduta del Governo espressione del voto del 2008.
Peccato che l'articolo 67 della Costituzione dispone che "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato"
La legge elettorale attuale (è sempre il D.P.R. 361/57 più volte modificato, in ultimo con il porcellum) all'articolo 14bis (introdotto appunto con il Porcellum) dispone che i partiti che si coalizzano "dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione" Quindi non come Presidente del Consiglio, bensì come capo della coalizione elettorale.
A voler esser precisi, se questa coalizione elettorale dovesse rompersi (come si è rotta), l'indicazione non varrebbe più: se Tizio é il capo di una coalizione, quando la coalizione non c'è più, Tizio di chi è il Capo?

Elezioni a Marzo? Dipende. Non è una scelta libera. Sovviene ancora la Costituzione. All'articolo 61, dispone che "Le elezioni delle nuove camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti" . Quindi, entro e non oltre settanta giorni da un eventuale decreto di Napolitano di scioglimento delle Camere.
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