Durante la discussione di Ballarò di stasera è emerso che nella legge finanziaria 2010 attualmente in discussione alla Camera è previsto che gli accantonamenti del trattamento di fine rapporto di lavoro, attualmente depositati presso l'INPS verranno inseriti come copertura del fabbisogno dello Stato per le spese correnti.
Ricordo come cominciò questa storia. Il trettamento di fine rapporto di lavoro (TFR) è una retribuzione differita, ossia sono soldi già guadagnati dai lavoratori, prima depositati presso le aziende ed erogati al lavoratore al momento della conclusione del rapporto di lavoro per aiutarlo nel momento difficile.
Si è verificato che, talvolta, le aziende non accantonassero le somme ovvero spendessero gli accantonamenti lasciando i lavoratori a bocca asciutta.
Si pensò di invitare, su base volontaria, i lavoratori ad affidare gli accantonamenti del TFR a fondi di investimento. Investimento quindi: Bot, CCT, etc.
Chi non voleva aveva l'assicurazione che gli accantonamenti rimanevano al sicuro presso l'INPS.
Ora lo Stato li preleva per coprire le spese correnti. Per rendere i soldi al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, lo Stato dovrà ripianare il debito contratto con l'INPS.
COME FARA'?
Ovviamente li prenderà dal prelievo fiscale. Quindi, i lavoratori, come tasse, dovranno ripianare il debito e RIPAGARSI la liquidazione una seconda volta.
La conseguenza è gravissima. Il lavoratore si paga la prima volta la liquidazione con il differimento della retribuzione ed una seconda volta con le tasse.
Insomma paghi due e prendi una!! Ovvero importo dimezzato.
Ottimo affare, non trovate?
martedì 8 dicembre 2009
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1 commento:
già. non essendo lavoratore dipendente non conoscevo il meccanismo: che già nella versione primitiva è soggetto ad abusi e arbitri, a quanto capisco. qui l'abuso e l'arbitrio li fa addirittura lo stato: dal quale invece dovremmo aspettarci equità e solidarietà. magari da uno stato diverso da questo.
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