Ricordo a me stesso che il D.P.R. 10 gennaio 1957, n.3 recante "Testo unico degli impiegati dello Stato", all'articolo 11 recitava:
"
11. Promessa solenne e giuramento.
L'impiegato, all'atto dell'assunzione in prova, deve fare, davanti al capo dell'Ufficio o ad un suo delegato, in presenza di due testimoni, solenne promessa secondo la formula seguente:
«Prometto di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse dell'Amministrazione per il pubblico bene».
Prima di assumere servizio di ruolo l'impiegato deve prestare giuramento davanti al capo dell'Ufficio, o ad un suo delegato, in presenza di due testimoni, secondo la formula seguente:
«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse dell'Amministrazione per il pubblico bene».
La promessa solenne e il giuramento non si ripetono nel caso di passaggio ad altro impiego.
Il rifiuto di prestare la promessa solenne o il giuramento importa la decadenza dall'impiego.
L'Articolo fu poi abrogato dall'art. 3 del DPR 19 aprile 2001, n. 253, in seguito alla cd. privatizzazione del pubblico impiego.
Niente di nuovo sotto il sole, dunque.
2 commenti:
ecco, a riprova (come se ce ne fosse bisogno) che spacciano come novità assolute quelle che non sono altro che minestre riscaldate.
ma le grancasse televisive rimbombano, e il popolino boccalone abbocca.
mi chiedo come faranno con i cittadini UE vincitori di concorsi pubblici, visto che possono parteciparvi.
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