Dopo qualche giorno le dichiarazioni del PdL sono leggermete cambiate. Forse si sono andati a leggere la Costituzione e la legge elettorale in vigore (vedi il mio post precedente).
Ma il ritornello è lo stesso "Comunque il nome sulla scheda qualcosa significherà nel peso politico della coalizione e del suo diritto di governare".
Se vogliamo sottilizzare, il nome sulla scheda identifica l'unico capo della coalizione elettorale ossia di quel gruppo di partiti che si identifica in un unico Capo ed in un unico programma.
Ragionando come ragionano gli esponenti del PdL allora, andando ad estreme conseguenze, se quella coalizione elettorale si rompe (e si è rotta) quell'unico Capo non la identifica più e quindi non rispecchia più il volere del popolo sovrano e, quindi, è l'unico capo, quello del nome sulla scheda, che dovrebbe per coerenza andare a casa.
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1 commento:
... e la coalizione elegge un nuovo capo.
solo che il cavaliere per statuto del partito è capo a vita.
troppe contraddizioni, bisognerebbe azzerare tutto e ricominciare dal principio!
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