martedì 28 settembre 2010

Noi porci? Ma qualcuno è in malafede

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Se Bossi chiama porci i romani ripescando un giochino che si faceva alle elementari, il buon Maroni ha ricominciato ad esibirsi in un altro giochino che, purtroppo, gli riesce benino: quello della "paura del romeno".
Sono un po' di giorni che il ministro dell'interno , complice Minzulpop, ci sta - di nuovo - rompendo la testa con il pericolo delle invasioni romene agevolate - questa volta - dall'ingresso della Romania nell'area Schengen 
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Questa dell'area Schengen che favorirebbe le invasioni dei romeni è una emerita bufala e denota l'ignoranza o la malafede del ministro.
I romeni, i bulgari, i ciprioti, i britannici (eh, sì, anche loro, ché il Regno Unito NON fa parte dell'area Schengen) sono cittadini comunitari e, come tali, hanno il diritto di circolare liberamente, di stabilirsi e di lavorare in TUTTA l'Unione europea, in TUTTI gli Stati membri, che abbiano o meno aderito agli accordi di Shengen.
L'unica differenza è che fra Stati confinanti aderenti a Schengen è abolito il controllo di frontiera. Insomma nel passaggio da uno Stato "Shengen" e un altro non si deve esibire il documento di identità.
Cosa cambierà nel 2011, se la ROmania aderirà agli accordi di Schengen?
Assolutamente nulla. Ora il Romeno che viene in italia, via aereo volo diretto, all'ingresso deve esibire un documento di identità e, osservata questa formalità, NON può esser fermato.
Il romeno che arriva via terra, deve esibire il documento al confine fra la Romania e l'Ungheria, o fra la Croazia e la Slovenia, secondo l'itinerario prescelto, e NON presentano il documento quando entrano in Italia.
Nel 2011 - se la Romania entra in Schengen - i romeni non presenteranno il documento alle frontiere suddette.
Sia ora che nel 2011 resta ferma la possibilità della polizia di chiedere in qualunque momento ed in qualunque posto un controllo di identità.


Queta bufala fa il paio con l'altra sventolata nella campagna elettorale del 2008 quando si accusò il Governo Prodi di non aver posto il "veto provvisorio" di cinque anni "agli ingressi dei rumeni".
A parte che la clausola di salvaguardia era stata adottata per due anni, la possibilità data dal Trattato UE NON si riferisce alla libera circolazione, facoltà indiscussa e non limitabile per quasiasi cittadino di uno Stato membro UE fin adal primo giorno dell'adesione, bensì alla possibilità di limitare per  qualche anno la possibilità di lavorare nel Paese
L'apposizione rigida di questa clausola è sempre controproducente in quanto non si vieta l'ingresso bensì il lavoro regolare e si incentiva il lavoro nero. Ossia chi vuol emigrare emigra e non potendo lavorare, si adatta al lavoro nero.

Cari leghisti, noi saremo porci, ma voi siete ignoranti o in malafede.
Ops, ho dato dell'ignorante a due ministri !?!?!? Ma via...... era una battuta!
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3 commenti:

Marco Boccaccio ha detto...

insomma, oltre che prendersela coi romAni, anche coi romEni...
ma forse il bossi, nella sua ignoranza (o per via dell'ictus?) non sa la differenza!

Saverio Fulci ha detto...

No. è la stessa cosa.
I cittadini della Romania si definiscono "romani" non rumeni o romeni.

Marco Boccaccio ha detto...

allora sono porci come noi ;-)
(p.s. la parola di controllo è "tredistu": non significa niente, ma sarà un caso che sembra romEno?)